Uno stimolante convegno a Milano lo scorso dicembre ha riproposto questo tema cruciale
Come e in che misura la scuola italiana ha interpretato e interpreta il dettato costituzionale del diritto allo studio? Riesce ad assolvere al compito fondamentale di promuovere il progresso e la mobilità sociale attraverso un allargamento delle opportunità di accesso a saperi di qualità e di realizzazione personale e civile? In altre parole, quanto è davvero equa la nostra scuola? E le cose sono davvero cambiate nei decenni che ci separano dalla denuncia di Don Milani e dei suoi ragazzi della scuola di Barbiana?
A riproporre questi interrogativi, per farne discutere studiosi, insegnanti e studenti, è stato il convegno Il diritto allo studio e il valore dell’istruzione pubblica nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che si è svolto il 1 dicembre scorso a Milano, promosso dal Coordinamento delle scuole milanesi per la legalità e la cittadinanza attiva e dall’associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
La Fondazione Agnelli ha accettato con grande piacere e interesse l’invito di partecipare al convegno per presentare i propri risultati e conclusioni di ricerca sulla problematica relazione fra equità, efficacia ed efficienza della scuola, alle quali sono dedicate molte pagine del Rapporto sulla scuola in Italia 2010. La relazione di Gianfranco De Simone è scaricabile dal sito, accanto al programma del convegno.
La partecipazione al convegno è stata quanto mai istruttiva e stimolante, dandoci l’occasione di apprezzare – oltre alle altre relazioni – l’elevata qualità delle analisi e delle riflessioni critiche svolte sul tema dagli studenti delle classi partecipanti. A titolo di testimonianza ed esempio si può scaricare la bella presentazione Rileggere oggi “Lettera a una professoressa”, realizzata dalla 5B del Liceo Scientifico Severi di Milano.