Sul Corriere della Sera i risultati di una ricerca della Fondazione Agnelli in vista della presentazione del Rapporto sulla scuola 2011
I criteri con cui vengono formate le classi possono influenzare in modo significativo i risultati degli studenti. Nella scuola media italiana il principio di formare classi al loro interno il più possibile eterogenee dal punto di vista dell’origine socio-culturale dei ragazzi (e quindi omogenee tra di loro) è spesso disatteso: con più intensità al Sud, ma comunque dappertutto nel Paese.
Ciò può costituire un ostacolo e un danno per la qualità dei risultati: l’analisi empirica mostra, infatti, che classi più eterogenee danno nel complesso apprendimenti migliori, a parità di altre condizioni. Con benefici per tutti gli studenti, non solo per quelli meno bravi o di origine sociale svantaggiata: di qui un’ulteriore conferma che nella scuola equità ed efficacia non sono in alternativa, ma devono e possono procedere di pari passo
Sono questi i principali risultati a cui è pervenuta una ricerca della Fondazione Giovanni Agnelli, curata da Gerard Ferrer-Esteban, e realizzata a partire dai dati Invalsi del a.s. 2009-2010 in I media. La sintesi è scaricabile dal sito, in fondo alla presente scheda.
Lo studio, anticipato oggi dal Corriere della Sera, è uno dei tanti tasselli di ricerca che andranno a costituire il nuovo Rapporto sulla scuola in Italia 2011 della Fondazione Agnelli, a dicembre in libreria per l’editore Laterza.
Il Rapporto sarà presentato a livello nazionale il 29 novembre prossimo a Roma presso la sede di Laterza.