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Differenziare il punteggio nei concorsi pubblici a seconda dell’ateneo frequentato? Andrea Gavosto interviene nella discussione

Nel corso della discussione parlamentare sulla riforma della Pubblica Amministrazione, ha suscitato molta discussione nel mondo politico e sui media un emendamento votato in Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, che prevede la differenziazione tra le università in modo da assegnare nei concorsi pubblici  un punteggio più alto o più basso in base all’ateneo frequentato.

In suo intervento su La Stampa del 4 luglio, il direttore della Fondazione Agnelli spiega perché la proposta è difficilmente praticabile in Italia, dal momento che non esiste alcuna valutazione della didattica universitaria, e sostiene che la vera riforma sarebbe invece l’abolizione del valore legale del titolo di studio.

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