A 15 anni dalla sua scomparsa
È stato l’Avvocato Agnelli a pensare, volere e creare la Fondazione Agnelli nel 1966, anno in cui ricorreva il centenario della nascita del nonno, il Senatore Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat.
Ed è stato l’Avvocato a dare alla Fondazione le finalità, il profilo istituzionale e organizzativo, lo stile di lavoro che ancora oggi in larga misura la caratterizzano e distinguono da altre istituzioni culturali e di ricerca.
L’Avvocato comprese che l’Italia – in una fase cruciale della propria crescita nel Dopoguerra, ma anche alla vigilia di tensioni sociali e politiche che l’evrebbero segnata profondamente – per non appiattirsi sul presente e colmare il divario dagli altri Paesi più avanzati dell’Occidente aveva bisogno di risorse intellettuali e – soprattutto – di un contributo di idee per guardare al futuro in modo lungimirante e strategico.
Dando spazio a metodologie di ricerca che privilegiavano l’argomentazione rigorosa sorretta dall’evidenza empirica e dai dati, così come si stavano imponendo nelle moderne scienze sociali in ambito anglosassone, ma relativamente inedite nel Paese.
Mettendo la ricerca al servizio del Paese, mai in un’ottica accademica e autoreferenziale, ma sempre in quella policy-oriented, in vista della crescita sociale, civile ed economica.
Dando fiducia a una forma istituzionale – la fondazione, ossia “un patrimonio per uno scopo” – anche quella ancora poco conosciuta nella vita culturale italiana, ma allora in forte crescita fuori dai nostri confini e in particolare negli Stati Uniti.
Grazie all’aiuto di collaboratori di alto profilo, uno dei quali – Vittorino Chiusano – ancora oggi siede nel nostro consiglio, la Fondazione Agnelli divenne in breve una realtà significativa e innovativa nel panorama culturale italiamo. E – crediamo – lo è ancora.
Come presidente della Fondazione – dal 1967 al momento della sua scomparsa – l’Avvocato cercò infine di trasmettere all’istituzione che aveva voluto e alle persone che in questi 50 anni ne hanno interpretato il mandato ciò che egli aveva al massimo grado: quella inesauribile curiosità intellettuale, senza la quale anche il miglior metodo scientifico e la ricerca più rigorosa mancano di autentica vitalità. Ed è questo soprattutto ciò che ci ha lasciato.
Oggi, a 15 anni dalla sua scomparsa, vogliamo ricordare con affetto e riconoscenza l’Avvocato Gianni Agnelli, invitando chi ci legge a guardare i video sulla storia dei primi 50 anni della Fondazione da lui voluta.
Il grande sogno – La cultura d’impresa (1967-1977)
In tensione – Aprire al mondo un’Italia seduta e spaventata (1977-1987)
Il guado – Europa, valori e riforma dello Stato (1987-1997)
I nuovi confini – Immigrazione, cittadinanza e welfare society (1997-2007)
Fare scuola – Formare i cittadini del villaggio globale: la scelta dell’education (2007-2017)