Il primo di tre articoli a cura della Fondazione Agnelli pubblicati dalla rivista Eco
La riforma della formazione iniziale e in servizio, del reclutamento e della carriera dei docenti era la più importante fra quelle previste dal PNRR nel campo dell’istruzione (Missione 4).
La legge 79/2022 approvata dal governo Draghi pochi mesi prima della sua caduta, pur contenendo fin dall’inizio alcune debolezze, soprattutto per formazione in servizio e carriera, nondimeno aveva suscitato molte aspettative per un nuovo modello di formazione iniziale (finalmente focalizzato sulle competenze didattiche) e di reclutamento (con una chiara distinzione fra abilitazione e assunzione).
A distanza di oltre due anni, a causa sia dei ritardi determinati dalla transizione dal governo Draghi al governo Meloni, sia della diversa visione dei due governi sulle politiche scolastiche, come pure infine per le resistenze delle università e dei sindacati della scuola, la riforma è stata ‘svuotata dall’interno’ con i decreti attuativi e così le aspettative sono andate deluse.
Nel loro articolo sul numero di settembre della rivista Eco, Carlo Cappa, Andrea Gavosto e Marco Gioannini ripercorrono criticamente le diverse tappe del percorso della riforma, spiegando come e perché una grande occasione per migliore la scuola italiana non sia stata – ancora una volta – colta.
La Fondazione Agnelli, insieme a studiosi ed esperti esterni con i quali collabora, ha contribuito con tre articoli al numero di settembre “Apriamo le scuole” della rivista Eco, lanciata alcuni mesi fa da Tito Boeri. Rendiamo qui disponibile il primo di questi articoli, a cui seguiranno a breve gli altri due, rispettivamente sui servizi educativi per l’infanzia e su come procede il PNRR per l’istruzione.