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Anziani e bambini insieme: un modello innovativo di convivenza intergenerazionale

In Italia, il progressivo invecchiamento della popolazione e la diminuzione dei bambini stanno trasformando profondamente il tessuto sociale, rendendo sempre più rare le interazioni tra generazioni. Il progetto “Anziani e Bambini Insieme” (ABI), avviato a Piacenza 15 anni fa grazie a Unicoop, si propone di invertire questa tendenza attraverso un modello innovativo che integra l’assistenza agli anziani con l’educazione dei più piccoli.

Il Centro ABI, unico nel suo genere in Italia, ospita nello stesso edificio un nido d’infanzia, un centro diurno per anziani non autosufficienti e una casa di riposo per anziani autosufficienti. Qui, bambini e anziani partecipano a numerose attività condivise, tra cui laboratori creativi, percorsi motori, esperienze in un orto-giardino e momenti quotidiani come pasti e letture. Queste interazioni non solo promuovono la socializzazione, ma offrono benefici fisici, psicologici e cognitivi sia per gli anziani che per i bambini.

La Fondazione Agnelli, insieme all’Università Roma Tre e Unicoop, ha condotto uno studio approfondito per analizzare i risultati del progetto e identificarne i punti di forza per una possibile replicabilità. Coordinata dalla dottoranda Giulia Scarpelli e supervisionata dalla prof.ssa Cinzia Angelini, la ricerca evidenzia il valore educativo e sociale del modello ABI, suggerendo condizioni fondamentali per la sua applicazione in altri contesti.

Benefici e prospettive
Gli studi hanno dimostrato che il contatto intergenerazionale consente ai bambini di superare stereotipi sull’invecchiamento, mentre gli anziani ritrovano autostima e un senso di utilità. Questo scambio arricchisce entrambi e contribuisce alla creazione di legami sociali più ampi, beneficiando anche le famiglie e la comunità locale.

Il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, sottolinea come il progetto rappresenti una risposta concreta alle trasformazioni sociali in corso: “La coabitazione e le attività condivise non solo combattono l’isolamento degli anziani, ma arricchiscono i percorsi educativi dei bambini. È una prospettiva replicabile altrove per massimizzare le risorse umane e sociali disponibili”.

Condizioni per la replicabilità
Tra i fattori chiave per il successo del modello ABI si annoverano la qualità iniziale dei servizi, la preparazione del personale, la progettazione di spazi idonei e un monitoraggio costante delle attività. L’approccio intergenerazionale deve diventare parte integrante della struttura gestionale dei servizi, andando oltre iniziative sporadiche.

Il modello ABI dimostra come l’incontro tra generazioni possa rispondere alle trasformazioni sociali, valorizzando risorse umane e sociali. Un’esperienza concreta che offre spunti utili per ripensare i servizi educativi e assistenziali in chiave più inclusiva e collaborativa.

Per maggiori informazioni scarica il Rapporto in fondo alla news e scopri ABI in questo video di Roberto Dassoni