Il Rapporto sull'Edilizia Scolastica della Fondazione Agnelli offre indicazioni di politiche in vista degli interventi necessari all’edilizia scolastica italiana nei prossimi anni.
Gli edifici scolastici in Italia hanno un’età media di 52 anni e in gran parte non sono più adeguati alle esigenze del futuro prossimo. Da tre diversi punti di vista: della sicurezza e della sostenibilità, ma anche come spazi per una buona e innovativa didattica. È quindi urgente intervenire. L’alternativa è un distacco ancora più profondo dai livelli di apprendimento degli studenti dei paesi avanzati, un diseducativo spreco di risorse ambientali e in alcuni casi anche un pericolo per la sicurezza di chi a scuola lavora e studia. È, però, più ragionevole e conveniente intervenire con una visione e una strategia operativa che sappiano integrare i diversi aspetti del problema. Peraltro, alla luce del calo della popolazione studentesca dei prossimi anni, l’attenzione dei decisori dovrà quindi concentrarsi soprattutto sulla ristrutturazione, la riqualificazione o la sostituzione degli edifici esistenti, con l’edificazione di nuove scuole in nuove sedi che resterà invece un’eccezione.
Sono le principali conclusioni del Rapporto sull’Edilizia Scolastica della Fondazione Agnelli, pubblicato da Editori Laterza. Il Rapporto si fonda su analisi inedite a partire dall’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica del Ministero dell’Istruzione, per fornire indicazioni di politiche in vista degli interventi necessari all’edilizia scolastica italiana nei prossimi anni. Un capitolo del rapporto passa in rassegna alcune fra le più significative esperienze internazionali di edilizia scolastica innovativa.
Il Rapporto è stato presentato il 27 novembre 2019 a Torino da John Elkann, presidente Fondazione Agnelli; Alessandro Laterza, amministratore delegato Editori Laterza, Giovanni Biondi, presidente Indire, Francesco Profumo, presidente Compagnia di San Paolo e già ministro dell’Istruzione, e Anna Ascani, viceministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con delega all’edilizia scolastica.
“Fra gli investimenti pubblici in infrastrutture – ha detto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – quelli sull’edilizia scolastica devono assumerne un ruolo centrale, come opportunità di crescita per le giovani generazioni. Ma sarà necessario programmare e agire sulle tre dimensioni insieme: sicurezza, sostenibilità, orientamento all’innovazione didattica. La terza dimensione è importante come le altre due: gli spazi scolastici – come sono progettati e costruiti – sono oggi infatti un fattore chiave per gli apprendimenti e per il benessere di studenti e insegnanti.”