Una collaborazione di Fondazione Agnelli e Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino
Dove collocare una classe priva di un’aula di dimensioni sufficienti? Come impiegare le aule più grandi? È possibile e a quali condizioni adattare per le attività didattiche locali come mense, palestre, auditorium, atri e corridoi? Come gestire in sicurezza le fasi di ingresso e uscita dalla scuola, e favorire movimenti sicuri all’interno? Come utilizzare meglio gli spazi all’aperto?
Fare spazio è uno strumento per aiutare concretamente le scuole a ripartire a settembre in sicurezza. Propone ai dirigenti scolastici 14 idee progettuali per individuare ed ampliare lo spazio negli edifici scolastici che servirà a fare riprendere le attività didattiche nel rispetto delle misure di distanziamento. Idee e proposte intendono favorire, per chi ne avrà bisogno, interventi di “edilizia leggera” utili ad adattare ambienti e locali della scuola in precedenza non impiegati per le lezioni, così da poterli usare – anche temporaneamente – come risorsa per la situazione causata dall’emergenza Covid-19.
Fare spazio nasce dalla collaborazione di Fondazione Agnelli e del Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino. I due gruppi di ricerca – guidati rispettivamente da Andrea Gavosto e Matteo Robiglio, con il coordinamento di Caterina Barioglio di FULL – hanno messo in comune le proprie competenze sul tema dell’edilizia scolastica.
“Settembre è molto vicino: – ha detto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – per rispondere alle preoccupazioni delle famiglie occorre che si lavori tutti affinché la scuola riparta in sicurezza e si evitino nuovi lockdown. Fare spazio dà un contributo che si riassume in tre idee. Primo, le proposte vogliono essere tali da consentire interventi tempestivi: perciò abbiamo selezionato proposte utili a fare più spazio rapidamente. Secondo, devono essere realizzabili con le risorse a disposizione: per progetti più strutturali sull’edilizia scolastica che aiutino a migliorare la qualità della didattica in Italia si dovrà ragionare nel futuro prossimo, usando al meglio anche le risorse europee. Farlo in queste poche settimane sarebbe, invece, un’illusione e uno spreco. Terzo, gli interventi devono essere reversibili: per la loro natura temporanea, se lo si riterrà opportuno, potranno essere eliminati in breve e a costi contenuti quando l’emergenza Covid-19 sarà alle spalle”.
“Fare spazio è una ‘cassetta degli attrezzi’ – ha sottolineato Matteo Robiglio, coordinatore del Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino – pensata per aiutare chi, in ogni istituto scolastico, sta oggi lavorando al difficile compito di ripartire in sicurezza: grazie ad un repertorio di idee progettuali basato su una rigorosa analisi quantitativa e classificazione tipologica delle scuole italiane, potrà individuare quali spazi di ogni edificio si possono trasformare, e capire con quali interventi e quali tecniche farlo. È uno strumento di empowerment per un lavoro che non può che essere decentrato, e siamo fiduciosi che l’autonomia scolastica dimostrerà anche in questa occasione la propria vitalità e capacità di iniziativa.”
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