Le previsioni per i prossimi cinque anni in uno studio della Fondazione Agnelli
Nonostante la crisi e la diminuzione recente delle migrazioni internazionali, la quota di alunni stranieri nella scuola italiana è ancora destinata a crescere almeno per un decennio: se nello scorso anno scolastico i bambini stranieri iscritti alla prima elementare erano circa 50.000 e rappresentavano poco meno del 9% dei ‘primini’, un recente studio della Fondazione Agnelli, curato da Stefano Molina e Rita Fornari, ripreso dal quotidiano La Repubblica, prevede che nel a.s. 2015-16 – mantenendosi le tendenze in atto – essi superanno la soglia dei 100.000 (17% dei nuovi iscritti).
Peraltro, il fattore trainante di questa crescita sarà costituito dalle nascite da genitori stranieri già avvenute in Italia, che hanno subito un’accelerazione a partire dal 2004 (post regolarizzazione Bossi-Fini).
All’interno della popolazione scolastica di origine straniera crescerà dunque la quota dei nati in Italia (seconde generazioni), che presentano bisogni educativi sensibilmente diversi da quelli degli immigrati di prima generazione. Ciò richiederà alla scuola italiana risposte complesse e diversificate, in grado di affrontare sia le nuove esigenze sia le criticità che già oggi si manifestano nell’integrazione degli stranieri nelle nostre classi. Lo studio mette, infatti, in rilievo come già in III elementare la quota di alunni stranieri in ritardo scolastico superi il 20%, un dato sicuramente preoccupante.
Scarica una sintesi dello studio a cura di Stefano Molina e Rita Fornari, nella quale gli autori presentano lo scenario previsivo degli studenti di origine straniera in Italia, insieme ad alcune congetture sui più rilevanti nodi critici e sulle sfide che attendono la nostra scuola. Il documento è anche ospitato e scaricabile dal sito di Neodemos.
Anche disponibili on line una breve presentazione, che attraverso grafici e tabelle illustra i principali risultati e, infine, il servizio che “La Repubblica” ha dedicato al nostro studio.