Alla vigilia dell’esame di maturità uno studio della Fondazione Agnelli sulle preferenze dei candidati nella prima prova
L’esame di maturità e in particolare la prova iniziale da sempre suscitano forti aspettative, ansie ed emozioni negli studenti che si apprestano a sostenerla. In anni recenti, la pervasività della rete ha ulteriormente accentuato l’aspetto «sociale» dell’esperienza della prima prova. I forum web di studenti pullulano di previsioni, in genere scarsamente attendibili e di fantasiosi consigli sulle migliori strategie da seguire per affrontare al meglio le prove.
Ma è possibile capire se dietro la scelta della traccia da parte del candidato ci siano preferenze razionali? È quanto ha provato fare un approfondimento della Fondazione Agnelli, a cura di Martino Bernardi e Gianfranco De Simone, sulla base delle scelte compiute da oltre 600mila maturandi negli anni scorsi.
Certo, c’è una componente di casualità nella scelta della traccia da svolgere: ad esempio, ritrovare tra le tracce un argomento svolto bene dal docente in classe o un tema verso il quale si nutra una personale passione può spiegare una parte delle scelte.
Ma la ricerca mostra che vi sono anche fattori non casuali che rivelano perché, alla fine, i candidati si orientino su alcune tracce e non su altre.
In primo luogo, l’indirizzo di studi. Ad esempio, gli studenti del classico optano molto più di frequente per l’analisi del testo letterario e per i saggi brevi o articoli a tema artistico-letterario e storico-politico rispetto ai candidati degli altri indirizzi. Il tema di ordine generale è, invece, un’opzione attrattiva per gli studenti dei tecnici e soprattutto per quelli dei percorsi professionali. Anche le differenze di genere spiegano le scelte, con le ragazze che prediligono l’analisi del testo letterario, i saggi brevi o articoli socio-economici, ma soprattutto quelli a tema artistico-letterario. Conta, infine, anche il talento scolastico: esistono tracce comunque più attraenti per gli studenti più bravi e altre che fungono, invece, da vere e proprie «tracce rifugio» per quelli meno brillanti. Lo studio offre, infine, anche informazioni sulle preferenze dei docenti nella correzione delle tracce: a parità di altre condizioni, chi sceglie l’analisi del testo letterario o i saggi brevi o articoli a tema artistico-letterario e storico-politico riceve in medio mezzo punto di votazione in più.